Perdere peso,e non solo, con il Nordic Walking

Sulla Gazzetta, viene riportato un interessante articolo sul Nordic Walking, in cui vengono presi i considerazione tutti gli aspetti positivi della pratica di questa disciplina.
L’insegnamento della tecnica, ma non solo, è fondamentale per una buona riuscita.
E’ importante, però,  rivolgersi a istruttori di Nordic Walking SINW qualificati, meglio se, anche, laureati in scienze motorie, che oltre ad insegnare la tecnica, possono anche programmare allenamenti mirati e adatti al singolo utente.
Un consiglio è sempre quello di chiedere il CV dell’ istruttore e le varie qualifiche.
Ecco l’articolo:
“I motivi che hanno portato persone di ogni età a praticare il Nordic Walking vanno sicuramente ricercati nei numerosi benefici che lo svolgimento di questa disciplina apporta all’organismo, superiori a quelli di una camminata normale. È un’attività che prevede l’allenamento di diversi gruppi muscolari a livello di gambe, braccia, glutei, addome e schiena, arrivando a coinvolgere il 90% della muscolatura corporea. Proprio per questo motivo determina un grande dispendio energetico, per cui diventa una disciplina ideale anche per chi ha esigenza di perdere pesoL’utilizzo dei bastoni, inoltre, consente di non gravare unicamente sulle articolazioni degli arti inferiori e della colonna perché il peso corporeo viene scaricato anche sulle braccia. Non meno importante è l’effetto sul sistema circolatorio: l’uso di questi strumenti si traduce in una maggiore apertura della cassa toracica, consentendo l’estensione e l’aumento del volume polmonare. Un ulteriore beneficio è costituito dal miglioramento della capacità di assimilazione del calcio, rappresentando quindi una notevole arma contro l’osteoporosi.
Nordic Walking: cosa mettere nel piatto

 ©Shutterstock.com/ michelangeloop

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Come ogni sport, anche il Nordic Walking rende l’organismo soggetto all’azione di radicali liberidisidratazione, perdita di sali minerali e degradazione proteica. È indispensabile dunque un approccio di tipo nutrizionale che vada in supporto dell’atleta, sia amatoriale che professionista, soprattutto nel post-allenamento. Si consiglia sempre di mangiare le 5 porzioni di frutta e verdura ricche in vitamine A, C, E (agrumi, ortaggi verdi) per contrastare lo stress ossidativo. Inoltre, per ricostituire le riserve di glicogeno consumate dopo il duro lavoro fisico, è opportuno introdurre una buona quota di carboidrati (meglio se complessi), in rapporto 4 a 1 con le proteine, perché è stato dimostrato che queste ultime hanno un impatto negativo sulla reidratazione. È importantissimo consumare zuppe, brodi, minestroni o passati di verdura soprattutto la sera, perché saziano e reidratano essendo ricchissimi di minerali e vitamine, oltre ad avere un buona presenza di fibre. E’ importante  seguire le giuste indicazioni su cosa mangiare, ma anche sapere come e quando farlo: consumare i pasti principali non prima delle due ore successive all’attività fisica. Prima dell’impegno sportivo ( con 30-45 minuti di anticipo), assumere unicamente frutta (anche secca) o uno yogurt. Evitare il consumo di alcolici, cibi fritti o ricchi di grasso.”
La gazzetta
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