Il dono dell’anima

Natale 2015

da un racconto vero

Ieri sera, mentre preparavo minuziosamente il tavolo, per due persone, , speravo ,in cuor mio ,di poter brindare il Natale accanto ad una persona in carne ed ossa e non solo con la sua anima.

Ero talmente fiducioso che arrivasse, che quando ho sentito passare un auto, nella stretta via del paese, sono sobbalzato dal divano, ho messo frettolosamente gli occhiali, mi sono ricomposto, e ho indirizzato lo sguardo fisso alla finestra, quella finestra che “ospitava” il Presepe.

Piano piano, la speranza che arrivasse è vanificata. Ho iniziato a cenare da solo, a versare nei due calici il vino e a brindare il Santo Natale.

La serata è trascorsa, per le vie del Borgo, ad osservare il Presepe vivente, a bere del Vin Brulè e a pregare il Signore.

Poi quella Luna, piena di luce, di vita, che ricalca la tua immagine, il tuo profilo. Quel naso un po’ storto, il desiderio di un forte abbraccio, la richiesta di aiuto.

Mi metto nel letto a dormire…

Il risveglio al mattino è stato uno come tanti. Le cose semplici, per non pensare, per non soffrire.

Il pranzo è consumato con gli avanzi del giorno prima e terminato mi viene voglia di fare una passeggiata.

Una passeggiata che si rivelerà  un dono :“il Dono dell’anima”.

La giornata è calda, il sole illumina il paese. Mi incammino nell’orario in cui tutti sono a tavola a festeggiare il Natale.

Nel primo tragitto, ripercorro tutti i momenti belli trascorsi insieme. Mi viene da piangere, ma non ci riesco.

La via, è la solita via, che abbiamo percorso tantissime volte insieme.

Lasciata la strada asfaltata, entro nello sterrato, che conduce al Mulino.

Passandoci di fianco mi vengono a mente i ricordi del selfie tanto odiato vicino alla ruota del mulino.

Mentre cammino, penso a quale sentiero prendere quando giungerò al bivio, in prossimità di un piccolo ponticello.

Nei pensieri mi ritornano a mente tutte le volte che abbiamo fatto questo percorso. In una direzione il ricordo è di un abbandono da parte mia, nell’altra di camminate mano nella mano a chiacchierare insieme.

Manca ancora tanto al bivio, ma ci penso:”vado a destra,la via dell’abbandono o vado a sinistra, la via dell’unione?”.

Ad un certo punto, del mio percorso, vengo accecato dal sole e non vedo più la strada davanti a me.

Parlo con il Signore rimproverandolo perché pure io avrei voluto avere un dono.

Tutti lo ricevono a Natale!!

Eccolo!!!

Neanche 5 metri più avanti scorgo una strada. Una strada nuova per me, una strada che non avevo mai fatto prima.

La mia decisione è stata presa..! ho scelto la strada nuova.

Mi incammino in questa nuova via, che sembra subito faticosa, stretta e molto ripida.

Trovo davanti a me un ponticello, costruito con rami e tronchi.

Lo supero senza fatica e senza timore, per affrontare ,poi, un ripido sentiero che entra nel bosco.

Mentre salgo sento il cantare degli uccellini e il rumore dell’acqua che scorre sotto di me.

Il sentiero sembra pulito e mentre salgo intravedo delle case di pietra diroccate.

Più mi avvicino e più ho la sensazione che non siano abbandonate..ho la sensazione che qualcuno ci abiti.

Sopraggiunto alle case, noto dei panni stesi, una ciotola appena lavata, degli oggetti fuori da una casa molto malandata e barcollante.

Mi prendo paura e scendo dal sentiero da  cui ero salito.

Ad un serto punto della mia discesa, vedo dei fiori gialli. Mi avvicino e scopro, con stupore che nel giorno di Natale erano fiorite le primule.

Le raccolgo una a una, chiamandole per nome. Ci sono i bambini, la mia famiglia, ci sei Tu.

Il mio sguardo rimane concentrato su queste primule, molto grosse, e mi distrae da tutto il resto.

Mentre alzo la testa per andare via vedo una primula sola. Un’unica primula ..ed esclamo ad alta voce: “questo sono io, la mia anima”, la raccolgo e riparto per il sentiero.

Sopraggiunto al ponticello di legno, mi accorgo, che è pericolante. Appoggio il piede su un asse, che si inclina, quasi a rompersi. Con fatica lo supero, e mi dirigo nella strada principale che conduce al bivio.

Camminerò ancora per tanto tempo, senza mai più vedere una primula .

Il Signore mi ha accontentato, mi ha fatto un grande regalo :“Il Dono dell’anima

Anonimo

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